CORRIERINO DEL BUONUMORE

n. 14 del 9 Settembre 2006

Pranzava da solo, mentre tutti i cortigiani gli facevano corona ad una certa distanza.
Gli storiografi attribuiscono la cosa a questioni di etichetta, ma non me la sentirei di minimizzare sul fattore riluttanza che caratterizzava i rapporti del sovrano con la vasca da bagno

"Che te n'è parso di quello andato in onda ieri su Italia Uno?"
"Ho trovato divertente lo stacco di Wind e parecchio interessante la pubblicità della Lavazza. Anche quella del Mulino Bianco non era affatto male".

Costituiscono i principali responsabili di ogni nostro malessere. Ce ne sono di sconosciuti ed altri di cui si conosce il nome. Ma i più pericolosi restano quelli provvisti di nome e cognome.

Dracula invia al centro prelievi l'ultimo disraziato dal quale ha fatto rifornimento.

Secondo uno studio condotto dalla rivista 'Riza Psicosomatica' pare costituisca una specialità tipicamente italiana; la maggioranza, sarebbe composta da gente che chinerebbe il capo anche di fonte "a richieste che feriscono orgoglio e dignità".
Ecco scoperta, finalmente, la ragione che spinge molti miei conoscenti a considerarmi un inguaribile 'bastian contrario'; uno che dice di no spesso e volentieri. Ciononostante, vi sono momenti in cui la mia italianità finisce col venire a galla. C'è una persona in grado di farmi dichiarare d'accordo anche quando esterna le opinioni più strampalate. Si tratta, per la cronaca, del mio barbiere; tipo piuttosto nevrotico sul quale si vocifera che abbia visto il sole a scacchi perchè imputato di 'procurate lesioni per futili motivi'.

All'atto dell'ingaggio s'era presentata in microgonna e con uno spacco in vita di dieci centimetri .
"Le dà mica fastidio?" aveva chiesto al gestore
"Ma no! Va benissimo così!.....Guardi,..... di solito riempiamo a stento quattro dei nostri sette tavolini. Standosene così addobbata potremmo puntare al tutto esaurito".
Previsione pienamente azzeccata; la clientela (divenuta rigorosamente maschile) finiva per coincidere alla perfezione con il numero delle sedie.
Poi, purtroppo, la ragazza s'è licenziata. Converrete con me che, essendosi trovata di botto e senza alcun preavviso di fronte a  quindici tavolini, non le occorrevano doti paranormali per intuire a quale tipo di strategia produttiva poteva aver pensato il suo datore di lavoro.


L'italiano è un popolo generoso; anche quando si trascina con le pezze al culo (sei famiglie su dieci non arrivano a fine mese - peggio di noi stanno  solo i portoghesi).
Nonostante a Torino la pulizia dei mercati rionali risulti di fatto appaltata agli spigolatori che 'godono' dei trattamenti minimi INPS e magrado l'ostinazione dimostrata da  un crescente numero di anziani  nel curiosare all'interno dei cassonetti, partono dalla stessa città con destinazione Beirut 100 tonellate di aiuti umanitari (prima trance dei restanti 550) espressamente raccolti e confezionati dal locale Sermig; una montagna di generi di conforto per un valore di 500.000 euro.
Mi chiederete, a questo punto, cosa ci sia di tanto divertente.
Lo scompisciamento, nella fattispecie, resta di natura prettamente rievocativa. La notizia, trionfalisticamente sbandierata nella cronaca solidaristica del capoluogo subalpino, mi ha fatto tornare in mente una scena di "Miseria e nobiltà"; quella, per l'esattezza, in cui il baronetto si reca nella soffitta di Felice Sciocciammocca (Totò) dove, accomodatosi alla meno peggio su di una sedia semisfondata, arrischia "dovreste farmi un favore", al chè Felice reagisce bisbigliando agli altri occupanti del tugurio, "se questo è venuto per chiedere soldi lo accoppo com'è vero Iddio!"