RIQUADRO FOGLIO


 I tempi per la fase operativa di un qualsiasi progetto non coincidono quasi mai con quelli richiesti da un'idea di partenza. Spesso si procede per tentativi finalizzati tutti alla realizzazione ottimale del prodotto. Il prototipo di “foglio”, al pari di tutte le altre tecniche presenti in “stampe-racconti” , conserva tutte le caratteristiche di una serie di tentativi finalizzati al raggiungimento di un modello finale mirato al binomio qualità/semplicirà.

 Questa terza fase registra, a mio avviso, un notevole passo avanti (e spero conclusivo) rispetto alle precedenti.

 Qui il “foglio”, rigorosamente in PDF, diventa l'elemento centrale ed a sè stante del sito che dovrebbe ospitarlo; tutto il resto non fa che ruotargli intorno. Tanto risulta chiaro dalla mappa html di sistema che indirizza alle singole voci. Tale mappa presenta il vantaggio di far valutare a colpo d'occhio: natura, peso e durata di tutti gli allegati n modo da evitare 

E' fatto (opportuno riperterlo) in modo che chi se lo scarica possa stamparselo (anche in economy) con ottimi risultati, in A4 come in A3, grazie all'impiego di due font che si prestano bene ad entrambe le opzioni (Arial 7 e Calibri 8).

 E' solo un fronte-retro corredato da immagini che occupano pochissimo spazio, ma che, attraverso una mappatura di scelta tra i vari allegati, consentono l'apertura di tutti i componenti testuali e multimediali connessi al periodico. Tale mappatura implica anche una forma di precauzione sugli incerti che possono verificarsi  sulle amplificazioni dei PDF nella consultazione su smartphone dove è frequente il caso dell'impossibilità di aprire collegamenti presenti in cartella. La cosa sarebbe praticabile solo per l'apertura di file in Rete; ma anche qui, a differenza di quanto accade su PC e notebook, il condizionale è d'obbligo. C'è di buono, tuttavia, l'opzione presente su tutti i cellulari (segno di pagina lacerata)  che agevola ancor più la lettura di un foglio come quello da me proposto.

 Il tipo di pubblicazione che sto cercando di lanciare rappresenta, per taluni aspetti, una sorta di rivisitazione in chiave moderna delle vecchie esperienze legate alla stampa urdgraund ed alle Ezine (ivi compresa la tendenza ad incoraggiare un ruolo attivo del lettore nel proporre propri temi e contenuti).

 Altro importante accorgimento, quello di sacrificare le sofisticazioni tecnologiche alle esigenze di massima semplificazione. Questo è un tipo di periodico che, a prescindere dal suo scopo sociale, va gestito da gruppi di volontari, tra i quali non è detto che la capacità professionale si accoppi alle motivazioni degli animatori. Non solo, ma bisogna mettere in conto l'eventualità (tutt'altro che occasionale) del lavoro condiviso, che può richiedere massimo avvicendamento tra quanti ci mettono mano.

 Il mio consiglio è quello di servirsi di qualche editor html gratuito ed open source. Potrebbe tornar comodo il vecchio NVU, come Compozer; meglio ancora BlueGriffin. Ai limiti basterebbe l'impiego del Writer di OpenOffice (o di Libre Office) nell'opzione html.

 Disponendo di un sito Internet dedicato al periodico potremmo richiamare, oltre ai documenti di altri soggetti, anche i più svariati materiali raccolti nel nostro stesso dominio.  Un esempio potrebbe essere quello  di realizzare un numero basandoci sulla registrazione di qualche conferenza; dove il testo (con foto dell'oratore) potrebbe avviare l'opzione audio (in mp3 compresso).

 La successione dei numeri pubblicati (con relativi allegati) verrebbe poi collocata in un archivio di facile accesso e consultazione.