In “INGREDIENTI 46”

DUE CAMPIONI IN AUTOSTEREOSCOPIA


Da
anaglifo
a 3D
autostereo


Ancora un'autostereoscopia da anaglifo a colori, che però vedremmo in tinta monocromatica usando gli occhiali rosso-ciano. Qui accanto in versione "icona"; ottima per microritratti da impiegare in rete (peso 15 Kb).

STESSO PROCEDIMENTO
per le due immagini che seguono

 E' un sistema che presenta notevoli vantaggi. Queste trasformazioni che, in mancanza di materiale proprio, ed a puro scopo didattico ho dovuto effettuare su singoli fotogrammi di video catturati in rete, non danno pienamente l'idea della convenienza di questa procedura. Questo perchè chi ha realizzato i video lo ha fatto dando per scontato l'impiego degli occhiali. Lo scatto nel passaggio tra i due fotogrammi, se programmato in partenza, potrebbe risultare molto minore. Lo  stesso, inoltre, diventerebbe irrilevante se si applicasse questa procedura su di un frammento di video trasformato in gif animata.
 Intanto é importante far rilevare come la trasformazione in immagine animata del ballo (due fotogrammi) venga a pesare meno della metà dell'immagine di partenza costituita di un solo fotogramma. Il primo esempio (quello dell'icona) mostra poi le possibilità che si schiudono nelle trasmissioni tra cellulari. Fra l'altro è possibile realizzare gif 3D in sequenza, come si vede in questa piccola bozza sperimentale con sole quattro immagini elaborate da anaglifi rilevate in rete (peso inferiore ai 500 Kb.
 Ho collegato in questo punto
uno schema utile per chi intendesse ottenere buoni risultati, senza nemmeno dover rinunciare all'anaglifo, ma procedendo in modo da ottenere il meglio per eventuali trasformazioni.
 Il disegno chiama in causa i principali fattori che incidono sulla resa finale del lavoro; la distanza tra le ottiche della fotocamera in rapporto alle distanze di ripresa ed alla considerazione della parallasse, il rapporto tra soggetto e sfondo, quello ancora tra primo e secondo piano, ec.