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 NOTE ED OSSERVAZIONI SULLA NUOVA MODA DEI RITRATTI 3D

 Mi hanno colpito svaiati anunci inseriti in rete già da qualche mese e che riguardano riprese 3D specificamente indirizzate alla creazione di ritratti tridimensionali.

 L'iniziativa, lanciata da Facebook, punta a soddisfare le attese del vasto pubblico che sembra interessato a questo genere di scatti.

 La prima impressione che ne ho ricavato riguarda la possibile macchinosità delle operazioni (che, se ho ben capito, implicherebbe più scatti per ciascun soggetto). Al d là di questo resta il fatto che la fattibilità della cosa si limiterebbe ai soli possessori di telefonini iPhod. Nessuna speranza, almeno per il presente, per quanti si servono del sistema Android. Limitati risultano anche i modelli abilitati a queste applicazioni (una serie di nuovi modelli iPhone non proprio alla portata di tutti ).

 Le ragioni che mi spingono a lanciare questo mio post derivano da alcune mie modestissime sperimentazioni che proprio in questi giorni sto effettuando e che riguardano le riprese 3D nel campo della ritrattistica. Chi intendesse vederne i primi risultati potrebbe guardarli in questo punto del sito.

 Nel mio caso si tratterebbe di un unico scatto, a cui segue qualche piccola operazione su di un semplice programma di foto-ritocco. Ciò che se ne ricava è un ritratto tridimensionale visionabile su qualsiasi monitor (di PC come di smartphone Android).

 La chiave di volta che ne consente la realizzazione sta tutta in un apparecchietto tascabile commercializzato (59 euro) da Amazon (Videocamera SVPRO VR3D).

 Questo strumento, applicabile direttamente sullo smartphone (ma anche su di un piccolo stativo a patto di mantenere la connessione al telefonino), genera video-riprese stereoscopiche di ottima qualità visionabili sullo smartphone e disposte nella classica forma “side by side” (immagini affiancate).

 A me non resta da fare altro che selezionare un piccolo frammento della ripresa, estrapolare una coppia stereo ed effettuare la centratura tra le due immagini per ricavarne una gif animata 3D con peso del tutto trascurabile.

 Ma la cosa non si ferma qui. Le gif 3D auto-stereoscopiche (il nome deriva dal fatto che non necessitano di visori) hanno la fastidiosa caratteristica di un movimento che a molti potrebbe risultare sgradito (specie nel caso di ingrandimenti). Impossibile rallentare l'alternanza tra i due frame, poiché svanirebbe l'effetto di rilievo. Sono riuscito, quindi, ad ammorbidire il passaggio pur mantenendo le frequenze d'origine. Tanto implica una riduzione del rilievo, ma l'insieme finisce per per risultare apprezzabile, segnatamente quando si pone mano all'ingrandimento. Vedere per valutare cliccando qui;, dove la prima gif è una miniatura di stereoscopia presa dalla rete, la seconda una mia elaborazione.